Notizie di Antonio Vivaldi
Cerca il tuo concertoVivaldi fu oggetto di aspre critiche e di una serrata competizione come impresario e compositore. Mentre Hasse e Albinoni accrescevano la loro fama di operisti in tutta Italia, Antonio non raggiunse forse mai le vette più alte del successo. Leggendo le lettere scritte verso la fine della sua vita, si comprende bene come Vivaldi fosse molto insofferente verso le critiche.
Così, quando un altro compositore (dilettante) veneziano, il nobile Benedetto Marcello, pubblicò il libro Il Teatro alla Moda nel 1720, Vivaldi ne soffrì molto negli anni successivi. Questo piccolo libretto di satira, incentrato sul folle mondo dell’Opera, prende di mira principalmente Vivaldi (anagrammato “Aldiviva”) e in maniera accattivante si prende burla delle sue opere e del modo di comporle. Il libro divenne molto famoso e popolare a Venezia, tanto da far sì che per alcuni anni le opere di Antonio vi fossero rappresentate a fatica.
A parte un generico intento moralizzatore consono alla nobile famiglia Marcello, proprietaria del Sant’Angelo, in realtà il libretto satirico nasconde anche una molto più prosaica volontà di ledere l’immagine di Vivaldi, il quale, in qualità di impresario del suo Teatro, faceva un po’ troppo di testa sua, e con diverse questioni economiche non regolate con la proprietà.